Il nuovo marchio
L'intera realtà Tecno è unificata sotto il segno della T. Iniziale del nome, ma anche simbolo cosmico per la sua affinità con la croce e con la struttura del corpo umano. Oppure, con minore enfasi, schema dell'ortogonalità: essenziale incontro del verticale con l'orizzontale. Molto della filosofia Tecno è rivelato dal suo marchio. Etica, estetica, economia della progettazione: ciò che nasce essenziale tende a diventare classico; si colloca in una dimensione in cui sintonie e coincidenze, anche sorprendenti, appaiono del tutto naturali.
Grazie alla collaborazione con lo studio Tassinari Vetta, nel 2020 il marchio riscopre la sua anima originaria attraverso il rispettoso ridisegno geometrico dell’iconica T affiancata da una nuova tipografia che, nella rilettura dello spirito originario, è basata su un carattere lineare neo-grottesco come nuova voce narrante del marchio.
T come Tecno
Quando Osvaldo Borsani, nei primi anni cinquanta, propone a suo fratello gemello Fulgenzio e a suo padre Gaetano Borsani di fondare una nuova azienda dedicata alla produzione in serie di oggetti tecnici per l'arredo, probabilmente aveva già ben presente la necessità di dare forza a questa idea attraverso un marchio. Fu però nel 1954, in occasione della X Triennale di Milano, che compare la celebre "T" maiuscola su disegno di Roberto Mango. Con l'obiettivo di rappresentare il forte rigore della forma, la qualità nei materiali e nelle lavorazioni, l'attenzione alle opportunità della tecnologia e al maturare dei bisogni: l'azienda adotta la T trovando la propria chiave di volta.
La costruzione geometrica
«La T nacque così, di getto, uno schizzo in piedi sullo scalone della
Triennale del ’54, la Decima. La T, come la A, l’H, la U e la V è una
lettera assiale, simmetrica. È anche una costruzione: base, sostegno,
copertura. La matrice geometrica mi indusse subito a tradurre
graficamente il nuovo spirito della Tecno. Evitarne il rigore delle
angolazioni ricorrendo alle curve. Solo la curva poteva dare il senso
della tecnica e dell’esattezza industriale, mediate però in una libera
espressività. La curva pone l’alea della sua scelta. Quale curva?
Quali rapporti? Dall’idea “Tecno” - l’idea di elementi uguali, ripetibili,
precisi, ma al tempo stesso nuovi e liberi - la matita trovò subito una
curva unica da definire a compasso. In alto, un grande arco superiore
(copertura), un semicerchio, cioè due quarti di cerchio.
Poi, analogamente, due quarti uguali, ma rovesci (base) [...].
Oggi, ripensando allo spirito di quei giorni, sono molto soddisfatto di
aver trovato un segno costruito, nato e cresciuto bene».
Roberto Mango,
da una lettera a Giuliana Gramigna, 1990
La chiave di volta
Dai cataloghi alle pubblicità negli anni la Tecno ha riservato una grande importanza alla qualità comunicativa della parola scritta e della grafica visiva, agli inizi curata direttamente dagli stessi fratelli Borsani. Col tempo il marchio diventa l'elemento chiave di riconoscibilità dell'azienda per cui i Borsani considerano maturo il processo di consolidamento dell'immagine aziendale e decidono di portare anche questo aspetto della comunicazione all'interno di una nuova organizzazione progettuale coordinata. Dal 1972 sarà il neonato Centro Progetti Tecno a occuparsi attraverso l'equipe interna di communication design grazie al coordinamento di Roberto Davoli.
Contemporanei, da 60 anni
Ancora oggi l'identità visiva poggia sui valori originali in un’interpretazione aggiornata, creando le premesse per lo sviluppo di un linguaggio visivo contemporaneo.
Lanciato in anteprima a Orgatec 2018, dove il riferimento alla scrittura manuale, o calligrafia, simboleggiava la rinnovata attenzione per la figura umana al centro del mondo del lavoro, il nuovo programma di immagine coordinata con il disegno di Tassinari/Vetta viene applicato progressivamente a tutto l’universo Tecno.